UOMO NERO INSIDE...

Bascelli Simone, alias l'uomo nero, vi invita a addentrarvi nella sua mente dove tutto è più nero che nero, e nei mondi Fantasy.

A tutti i lettori appassionati e non del mio blog, auguro un sincero e felice Natale con l'aggiunta di un fortunato anno nuovo.



Buone feste a tutti!!!
Ci rivedremo nell'anno nuovo!!

Ancora incredulo per quello che gli era successo correva in direzione del campo, ormai era quasi giunto a destinazione, il sole era sparito dietro le montagne, solo una piccola aurora, illuminava il finire del giorno. Parevano pochi secondi di corsa, in realtà era passata mezz’ora, ma dopo quella piccola avventura si sentiva carico di forze e si sentiva di poter correre per giorni e giorni. Infine giunse al campo, migliaia di orchi si accamparono su un versante della montagna, ormai finito il campo, la maggior parte di essi si stava riposando, anche mangiando a volontà la selvaggina che i cacciatori riportavano. Il nostro orco, raggiunto la tenda viveri, scaricò pesantemente i tre cervi sul bancone, cercando con lo sguardo la giovane di orco che aveva attirato la sua attenzione la mattina. Invano la cercava, non era presente per vedere il compimento del suo incarico. Per un attimo si spazientì per non riuscire a trovare la giovane, ma si calmò, poi si mosse verso la tenda armamenti. Entrando nella tenda parlò con l’orco armaiolo:”wolfphine attaccato me, non più avere arco e frecce!” con velocità l’armaiolo prese dei pezzi di ferro grezzo, dovevano essere vecchie armi rotte, e li diede all’orco che con tranquillità andò verso il fuoco centrale attrezzato al campo. Arrivato lì, con una tenaglia dal manico lungo mise i pezzi di ferro al centro del fuoco, in mezzo ai carboni, dove la temperatura era maggiore e aspettò. Nel frattempo prese un secchio d’acqua e se lo mise vicino, poi un’incudine e un martello, e infine una pietra levigatrice. Poco dopo, soffiando in mezzo al fuoco per fare aumentare la temperatura, i pezzi di ferro erano diventati prima rossi e poi arancioni, quasi giallognoli, risultando morbidi e malleabili. Con le lunghe tenaglie prese due pezzi di ferro e iniziò a batterli col martello sull’incudine, come si unirono, li rimise nei carboni e ne prese altri due battendoli a loro volta. Continuò così finché non unì tutti i pezzetti di metallo grezzo in un unico pezzo di metallo. Per gli orchi normali adesso bastava dare un parvenza di forma di arco e unire le due estremità con un filaccio, ma a lui balenò in testa una idea strana. Nonostante avesse unito e formato il pezzo di metallo, continuava a riscaldarlo e batterlo più e più volte. Normalmente in tempi di guerra non si avrebbe perso tempo, e i normali orchi lo avrebbero trovato una perdita di tempo. Lui continuò per ore nel prenderlo e batterlo più volte. Il suo insistente battere aveva mescolato le impurità del carbone col ferro, e l'aveva trasformato in un acciaio di bassa qualità, me era sempre meglio del ferro grezzo. Anche il colore pareva più chiaro e lucido, al contrario del colore grigio scuro e opaco del ferro con parti fortemente arrugginite. Una volta ottenuto il colore omogeneo per tutta la barra di acciaio si mise a piegarlo, sempre rovente, con le tenaglie, gli diede la forma che aveva in testa. Anziché fare un arco corto, creò un arco lungo, di maggiore gittata e minore velocità, ma la maggiore gittata unita alla nuova flessibilità dell'arco d'acciaio, lo rese particolarmente preciso. Finito di lavorare l'acciaio, adesso serviva un filo, possibilmente resistente e morbido. Col suo nuovo arco in mano, si mise in cerca per il campo del filo a lui congeniale. Camminava con circospezione in mezzo alle tende, ovunque orchi stavamo riposando rumorosamente, ormai era notte fonda, era stato totalmente preso dal suo lavoro non s’era accorto che neanche aveva mangiato. Cambiò direzione verso la tenda provviste per rimediare alla sua dimenticanza, nonostante il suo risveglio da quello strano sonno ristoratore di qualche ora prima, aveva una strana fame, si sentiva carico di energie ma al tempo stesso enormemente affamato. Decise allora di cercare di colmare almeno in parte la sua fame e una volta arrivato, notò l’orchessa che a lui interessava, era distesa a dormire su una panca vicina alla tenda viveri. Con fare grottesco, diede due forti strattoni alle spalle dell’orchessa per svegliarla dal suo sonno. Dopo altre due strattoni, l’orchessa si svegliò bruscamente dal sonno e si alzò girandosi e cercando la sua fonte di disturbo. L’orco disse rapido:”portato tre cervi, ma no mangiato, fame tanta” poi aggiunse:”perso arco e frecce, wolfphine, difficile uccidere” detto questo iniziò a fissarla intensamente.

Questi sono i miei pensieri pomeridiani alla fine della settimana e quasi alla fine della giornata.
Pensavo (come sempre) che la vita è alquanto strana, per quanto si passi a pensare ai buoni propositi e alle grande imprese, quando alla fine si va a pensare ai rapporti quotidiani con le persone (con cui compi i buoni propositi e le grandi imprese) si cade sempre nel bicchiere d'acqua colmo che quasi ti fa affogare. Ci vogliono tanta volontà e determinazione per riuscire a non mandare a quel paese tutti quanti, sbattendo loro la porta in faccia.
Mi spiego meglio che così è alquanto complicato.
La nostra vita è ricca di impegni, che prendiamo consapevoli del tempo che ci porta via o inconsapevoli. Il fatto è che ad un certo punto il tempo per pensare "oggi non ho nulla da fare" non lo abbiamo più e il fatto di "dover" fare delle cose per forza o controvoglia perchè ci manca il tempo per pensare la suddetta frase, ci fa diventare di pessimo umore. Il fatto che io non tempo di pensare la solita frase, e il fatto di farmi essere di pessimo umore, mi fa relazionare in malo modo (molto malo) con le persone che da sempre mi circondano, vedi la famiglia, il/la ragazzo/a, gli amici.
Ovviamente questo non è il mio caso, (o almeno spero) ma ci sono passato.
In questi casi bisogna sempre fare un bel format c: /q/u dico io. Perchè, sembra un paradosso, ma il nostro cervello va a farsi friggere dopo un po' di tempo che lavora, peggio è se lavora tanto. Rischia di collassare sotto la valanga di input che riceve e deve dare quando è sotto carico. Per evitare il format, si può o fare periodicamente una pulizia seguito da un defrag, o installare una cpu quad-core al posto del cervello. Io non sono per le modifiche hardware (solo quando si parla del cervello, invece per il pc sono a favore) quindi opterei per un bel format.
Così come il windows, che dopo un po che lo usi è salutare fare un bel format e personalmente ne ho fatte un bel po' in questo periodo al pc, preferirei non farne più.
Cosa si intende per format al cervello?
Semplice: per ogni gesto che facciamo, c'è una motivazione a volte inconsapevole a volte consapevole. Il problema che questa motivazione, all'inizio è forte, dopo un po' tende a nascondersi soffocata dai nostri mille impegni, e quindi c'è il rischio che le cose che si fanno per quella motivazione poi tendono a perdere di significato, e cosa rimane? Un serie di cose da fare pesanti e obbligatorie, perchè poi a maggior ragione il nostro (in questo caso) stupido cervello, perde il significato del senso del gesto, ma comunque si auto-obbliga a farlo perchè ricorda una motivazione che comunque ti obbliga e non ti lascia scegliere con lucidità. E tutto ciò che noi dobbiamo fare "per forza" lo facciamo di malo umore. Quindi vi consiglio di rileggere più volte questo post alquanto complicato, e soprattutto in giorni differenti, poi sarà tutto chiaro. Se vi trovate in giro a dire cose brutte agli altri e non avete il tempo per pensare "oggi non ho nulla da fare", fate un bel format e ricordate le vere motivazioni delle cose che fate, prendete a forza tempo per riordinare le idee, ne va della vostra salute mentale e del vostro buon umore, e soprattutto fate bene anche a chi vi circonda, ricordate:
....se non riesci più a sorridere, lascia che sia qualcun'altro a farlo a te e per te....

L'Uomo Nero...... chiude.....

p.s. chiudo questo post in ritardo, costato un po di fatica , che in teoria sarebbe di ottobre, per il post di novembre è previsto un pezzo di Orc, attualmente il elaborazione.

Come ogni fine estate si ritorna in ufficio, si ritorna a scuola, si ritorna nell'azione cattolica. Si riparte insomma con un nuovo anno ricco di impegni. Stasera ad esempio si va in sala prove a suonare, domani c'è la riunione educatori, mercoledì, spero di giocare un po' a lotro (lord of the ring online). Impegni a parte, scrivo dopo molto tempo, volevo scrivere almeno una volta al mese e ci ero quasi riuscito, scrivo dopo molto tempo perchè un fattaccio mi è accaduto a fine agosto, mi hanno rubato per poco l'account di lotro, lo hanno usato per loro, hanno venduto gli averi del mio pg, e si sono trasferiti i soldi ad altri pg. Che mondo marrano, ho dovuto parlare con la codemaster per dire cohe il mio account era stato rubato e l'avevano usato per gestire traffici da powerplayer,goldfarmer e goldseller. Ero stato proprio rapito da questo evento brutto, non ho fatto altro che pensare ad esso, sono rimasto anche un po' sconvolto. Tutto risolto adesso comunque, e siamo pronti per ripartire con l'ac. A parte questo brutto episodio, sono stato bene quest'estate, ho fatto tutto ciò che mi ero prefissato, o quasi, volevo stare un po' più a casa a poltrire, ma va bene lo stesso così, almeno mi sono reso utile, per quel che potevo.
Per settembre questo post lo chiudo qui, ci rivediamo ad ottobre e forse con una parte nuova del racconto Orc.
A presto
L'Uomo Nero.............chiude.........